Uscendo dalla fermata della Piramide a Roma si rimane incantati dalla maestosità dell’omonimo monumento eretto da Caio Cestio nel sec. XII a.c.
Guardando la Piramide Cestia dal piazzale della metropolitana vediamo a destra porta San Paolo, mentre a sinistra una cinta di mura che poggia proprio sul monumento.
Queste mura avvolgono il Cimitero Acattolico, uno dei luoghi più suggestivi di Roma.
Come restauratore che lavora ormai da molti anni sulle opere presenti in questo posto unico ritengo che il contatto con l’arte assuma un aspetto diverso e più profondo.
A mio avviso la vicinanza con la foltissima vegetazione, la presenza di una vasta colonia di gatti e visitatori provenienti da ogni parte del mondo rendono questo luogo magico.
Gianfranco Malorgio
Uno dei nostri lavori
Restauro del monumento funebre dedicato ad Antonio Gramsci
Il restauro del monumento funebre dedicato ad Antonio Gramsci è stato offerto dai restauratori Gianfranco Malorgio e Sara Toscan dopo aver redatto un progetto approvato dalla Fondazione Gramsci e su nulla osta della Soprintendenza per il Lazio.
l restauro del monumento funebre dedicato ad Antonio Gramsci è stato uno dei lavori più interessanti da noi svolto all’interno del cimitero.
Realizzato interamente in travertino è composto da una grande stele incorniciata da un alberello di Pitosforo e da un urna cineraria posta sul terreno con la scritta “Cinera Antonii Gramscii”.
Le problematiche del degrado erano legate soprattutto alla presenza sulla superficie del travertino di una patina di natura biologica causata dalla vegetazione circostante.
L’intervento di restauro è stato mirato alla rimozione di questa patina, alla stuccatura di piccole lacune e al consolidamento del travertino al fine di garantire una corretta conservazione del monumento.


Il monumento prima e dopo il restauro




Durante le fasi del restauro
Il Cimitero Acattolico
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La storia
Il Cimitero Acattolico di Roma risale almeno al 1716, stando alla documentazione che riporta il permesso concesso da Papa Clemente XI.
Il cimitero si distingue per la grande concentrazione di artisti, scrittori, studiosi e diplomatici ivi sepolti. Molti di loro si erano trasferiti a Roma, altri avevano scelto di vivere in Italia, altri ancora morirono a causa di una malattia o di un incidente mentre erano in visita nella città.
Le tombe più amate dai visitatori sono quelle dei poeti inglesi John Keats e Percy Bysshe Shelley; il figlio di Goethe; Antonio Gramsci, il filosofo politico italiano; e il pittore russo Karl Brullov.