La sala prende il nome dalla meridiana solare realizzata tra il 1790 ed il 1793. L’astronomo Giuseppe Casella pensò d’installare qui un Osservatorio Astronomico, progetto presto abbandonato per l’inadeguatezza del luogo.

 

la sala della meridiana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli è una delle più estese aule coperte d’Europa, lunga m. 54,80, larga 20,80 e alta m 20,35). Opera dell’architetto Giulio Cesare Fontana, edificata negli anni 1612-1615, per volere del viceré don Pedro Fernando de Castro, Conte di Lemos.

Alle pareti, tra le finestre del secondo ordine, furono collocate diciotto tele dipinte illustranti le gesta di Alessandro Farnese, condottiero ed eroe della controriforma, nelle Fiandre. Provenienti dal Palazzo Farnese di Piacenza, i dipinti furono realizzati alla fine del XVII secolo da artisti della corte dei Farnese, quali G. E. Draghi e D. Piola. Il 1783

I lavori di restauro delle 18 tele furono ultimati nel 1988 dal consorzio CRODA, guidato dal Prof Livio Iacuitti. Un lavoro molto lungo e impegnativo che ha coinvolto un folto gruppo di restauratori, visto il grande formato delle tele, due di esse misurano m 8 di lunghezza x 5 di altezza.

È stato uno dei lavori più importanti al quale ho avuto il piacere di partecipare, dando il mio contributo per la foderatura dei dipinti.

Gianfranco Malorgio

Il Prof. Livio Iacuitti