Arte Contemporanea, dubbi e quesiti
In occasione dell’inaugurazione del restauro della Collezione Ingrao, della quale mi furono affidati i dipinti su tela, tavola e cartone, una studentessa universitaria che stava preparando la sua tesi sull’arte contemporanea, mi fece alcune domande sul restauro e sui diversi procedimenti tecnici da adottare sulle opere antiche, moderne e contemporanee.

Enrico Castellani
La domanda che trovai più interessante riguardava le opere di arte contemporanea acquisite dai Musei e delle quali l’artista era ancora in vita.
Il quesito che mi sottoponeva la studentessa, riguardo un’opera danneggiata, era se secondo me fosse più o meno giusto farla restaurare all’artista, o se fosse più adeguato far intervenire un restauratore.
La questione rimane controversa, ma il mio parere è che se l’artista è ancora in vita e in grado di operare, ha tutto il diritto di intervenire su una sua opera per ripristinarla, anche se si rischia di modificarla.
Non bisogna dimenticare che il restauratore ha un approccio sempre più scientifico e mirato alla conservazione dell’opera; il suo intervento mira a restituirci l’opera come l’artista l’ha concepita, senza alterarla in alcun modo. Quindi, ribadisco, se l’artista è in vita è l’unico che può intervenire per restaurarla, e se la modifica, la variazione che ne consegue rimane come valore aggiunto all’opera, in fondo l’ha creata lui.

Rosanna Rossi
Tuttalpiù sarebbe opportuno intervenire congiuntamente, artista e restauratore, in modo da creare una sinergia che possa condurre alla migliore soluzione per l’opera stessa.
Gianfranco Malorgio

Gio Pomodoro

Vincenzo Agnetti