Il restauro e le indagini sono state effettuate dalla nostra società SINOPE srls.
SINOPE srls – Restauratori: Gianfranco Malorgio e Sara Toscan, per conto della Novart srl.
Durante il restauro dell’edicola che ospita lo splendido busto dedicato ad Alessandro Magno sulle Mura Aureliane, ci siamo imbattuti nel problema dell’umidità di risalita che compromette molto seriamente la salute del nostro monumento che si trova nei pressi di via Veneto a Roma in quel che resta di una delle ville più belle di Roma, Villa Ludovisi.
Abbiamo quindi deciso di studiare in maniera più approfondita il problema effettuando, con le nostre strumentazioni, una campagna di indagini volte a rilevare la presenza di umidità all’interno degli intonaci in relazione alla temperatura e all’umidità ambientale, per avvalorare quanto già previsto in precedenza.
Dai risultati delle misurazioni risulta evidente la presenza all’interno della muratura di una grande quantità di acqua e di sali, causa principale del forte degrado nel quale versa purtroppo il monumento.
I sali disciolti all’interno disgregano molto facilmente l’intonaco causando il degrado rilevato.
Abbiamo inoltre constatato come negli intonaci nuovi realizzati nel corso del restauro, e più precisamente i basamenti destro e sinistro, ripristinati per uno spessore di circa cm 2,5, la presenza di umidità scende in maniera considerevole, avvicinandosi al punto di equilibrio, che relativamente al rapporto umidità esterna/umidità interna alla muratura, dovrebbe essere di 1,6/1,8/3,2. Tale differenza di valori è dovuta proprio al fatto che gli intonaci ripristinati sono ancora liberi dall’umidità che comunque nel tempo trasmigrerà anche in essi.
Andamento della concentrazione dell’umidità sulle mura

Va comunque precisato che il fenomeno dell’umidità di risalita, che ipotizziamo sia quello che interessa il nostro caso, non è localizzata solo al monumento oggetto di restauro, ma si estende anche sulle mura adiacenti lungo tutto il tratto verso Porta Pinciana.
L’umidità si percepisce come un’onda che si estende partendo dal terreno fino ad arrivare ad un’altezza di circa cinque metri.
La più alta concentrazione si ha comunque nei pressi del monumento e più precisamente sul lato sinistro dove pare ci fosse un tempo collocata una fontanella, ma questo non abbiamo avuto modo di verificarlo.
Se così fosse, oltre all’umidità di risalita si potrebbe ipotizzare la presenza di umidità proveniente dalla perdita del tubo di condotta, probabilmente obsoleto e logorato.
Lo stesso fenomeno si è rilevato in maniera molto evidente anche dalla parte opposta delle mura in prossimità di Piazza Brasile come evidenziato dalle foto.
Si può ipotizzare che l’aumento dell’umidità di risalita sia stato anche accelerato dalla costruzione di fondazioni in adiacenza (per realizzare i sottopassaggi del muro torto).


Premessa
Come è noto le murature, specie se antiche, spesso subiscono come problematica fondamentale la presenza costante di umidità.
In questo nostro specifico caso le Mura Aureliane e di conseguenza l’edicola seicentesca costruita per ospitare lo splendido busto di Alessandro Magno subiscono questo fenomeno che si manifesta in maniera considerevole.
L’umidità di risalita è visibile lungo tutto il tratto di mura e si estende per un’altezza di circa cinque metri. L’edicola è chiaramente coinvolta dall’espandersi dell’umidità presente sul monumento da molti anni (già riscontrata addirittura nelle foto storiche) .
Inoltre da segnalare che con il variare dell’umidità relativa dell’aria il degrado degli intonaci e dei manufatti artistici in genere è accelerato dalla formazione di sub-efflorescenze, per via dei sali che si depositano all’interno della muratura.
Quindi se in qualche modo sulle mura realizzate in mattoncini e malta a base di pozzolana e calce l’umidità riesce a migrare facilmente verso l’esterno per evaporazione, lo stesso non si può dire per gli intonaci con i quali è stata realizzata l’edicola, che sono sì formati sempre con malte a base di calce e pozzolana, ma stesi con granulometrie da grosse a molto fini (strati superficiali), rendendo quindi difficile l’evaporazione e la trasmigrazione dei sali verso l’esterno.

Indagini
I sali presenti all’interno della muratura ormai da tempi remoti e la forte umidità non permettono alle malte di asciugare in modo graduale seguendo i naturali meccanismi di presa che consentono agli intonaci di stabilizzarsi e svolgere le funzioni per le quali sono stati realizzati.
Per avvalorare questa nostra ipotesi abbiamo creduto opportuno svolgere una piccola campagna di indagini che ci ha permesso di avere un quadro più chiaro della situazione.
- Rilevamento dei valori di temperatura e UR% ambientale con Easylog EL-USB-2;
- Rilevamento con Igrometro Humytester 993B per rilevare la percentuale di umidità presente all’interno della muratura sia superficialmente a cm 1 circa, sia in profondità a cm 4,5 circa. Campo di misura: malte a base calce – scala 0-18,7 %H2O;
- Prelievo di campioni di intonaco per uno spessore di circa cm 2;
- Preparazione in acqua bi-distillata (ultra pura) dei campioni da analizzare;
- Verifica della presenza di sali e della quantità percentuale rilevata nei campioni analizzato. Strumento utilizzato Misuratore di EC/TDS/Res/NaCl HI98192 Hanna Instruments;
Per effettuare le misurazioni abbiamo rilevato in primo luogo la temperatura e l’umidità ambientale. Tali valori sono rappresentati nelle tavole a fianco.
Con l’igrometro abbiamo effettuato varie misurazioni sia in superficie circa a cm 1, che in profondità a circa cm 4,5, come si evince dalle immagini.
L’arco di tempo in cui abbiamo effettuato le misurazioni è minimo, ma ci restituisce un dato che dà un quadro di quella che è la situazione attuale e di quella che potrebbe essere una campagna di indagini più approfondita.
Per avere un riscontro di verifica abbiamo anche misurato la presenza di umidità nell’albero adiacente il monumento che è risultato perfettamente in equilibrio con l’ambiente circostante.
Analisi dei sali
Per analizzare i sali presenti negli intonaci sono stati utilizzati sei campioni prelevati sia sul monumento che sulle mura adiacenti. Sono state sottoposte ad analisi esclusivamente le malte interstiziali per le mura, e le malte degli intonaci per quanto riguarda il monumento. I campioni sono stati trattati per permettere le misurazioni in acqua bi-distillata (ultra pura). Infine sono stati analizzati con Misuratore di EC/TDS/Res/NaCl HI98192 Hanna Instruments;
Conclusioni
L’alto valore della conducibilità dell’acqua analizzata, riscontrata nei 6 campioni esaminati in due diversi momenti e con modalità diverse, indica un’importante presenza di sali, come si può constatare nelle tavole.
Va precisato che con questa indagine non siamo in grado di definire specificamente di quale tipo di sali si tratta, anche perché parte della salinità dell’intonaco analizzato deriva dagli stessi materiali utilizzati nella costruzione del monumento e da noi impiegati per il restauro, ma ci restituisce comunque un dato che risulta anomalo proprio per le quantità emerse dall’indagine.
Gianfranco Malorgio