Nato Vimercate (Milano) nel 1935, ha studiato disegno tecnico e meccanico fino al 1949, quando abbandonò gli studi per lavorare in fabbrica. Nel 1960, con Manzoni e Castellani fu tra i fondatori della rivista “Azimuth”. Tra la fine degli anni Cinquanta e i primi degli anni Sessanta gli elementi del linguaggio di Bonalumi trovano una prima ma chiara definizione: la scelta del monocromo, della superficie estroflessa, dell’impianto geometrico, si realizzano in una fattura artigianale che, nella realtà storica di quel periodo, di smarrimento e spiazzamento delle tecniche artistiche, gli garantisce un vigile controllo sui propri strumenti di indagine. La sua ricerca, che prende le mosse dal problema dello spazio chiuso entro i limiti della superficie del quadro, tende a dilatare l’organizzazione visiva verso l’esterno, attraverso l’utilizzo di centine o mediante una calcolata strutturazione del telaio.